venerdì 31 luglio 2009

Risorgenza Re Vittorio



Pozzo Doppio Rum


Domenica 26/07/2009

Partecipanti:
Francesca Cecaloni
Fabrizio Paoloni
Angelo Procaccianti “Nerone”

Dopo la prima colazione io e Fabrizio partiamo da Roma, destinazione Subiaco, per incontrarci alle 9 con Nerone.
Arrivati a Subiaco salutiamo Nerone, che subito dopo ci lascia e ci precede sul Livata, a Campo dell’Osso, mentre noi ci accingiamo a fare la seconda colazione!
Arriviamo vicino all’imbocco di Doppio Rum, dove Nerone è gia quasi pronto per scendere in grotta.
Ci cambiamo anche noi e quando mi sono avvicinata al buco ho visto che esternamente era stato recintato ed era stata fatta una capannetta per proteggere il generatore da eventuali piogge, cosa che tempo prima non c’era, infatti era tanto che non ci andavo.
Viene sistemato il generatore e Nerone entra per primo.
Fabrizio si assenta un attimo ed io rimango sola, ed intanto osservavo l’entrata del pozzo e mi rendevo conto di sentire qualcosa, un po’ di timore misto ad emozione, in parte perché era da un bel po’ che non entravo in grotta, poi anche perché per me era la prima volta di Doppio Rum.
Fabrizio torna, aspettiamo un po’ perché Nerone raggiunga l’attuale fondo, quindi inizio a scendere e subito sentivo che la paura che avevo era sparita.
Scendo il primo pozzo di 38 m, poi c’è uno scivolo e c’è un salto di 13 m dove in fondo c’è una strettoia, passata la quale c’è un altro salto.
Lì sotto ho trovato Nerone intento ad allargare un’altra strettoia. Dopo di me è arrivato Fabrizio.
All’interno della grotta c’era molto percolamento e faceva anche abbastanza freddo, e nonostante tutto abbiamo visto delle zanzare, di quelle che stanno all’aperto…
Dopo alcune ore di opera di disostruzione, siamo risaliti. Mi metteva un po’ pensiero la risalita, ma poi è andata meglio di quanto sperassi!

Francesca Cecaloni

domenica 26 luglio 2009

Risorgenza di Re Vittorio ( TAGLIACOZZO)





Sabato 25 Luglio 2009 :
Partecipanti :
Fabrizio Paoloni
Andrea Picchione

Inaspettatamente, dopo cinque ore di svuotamento siamo riusciti a forzare il sifone.
Oltre ad essere fangoso, ci si è dovuti immergere ben oltre la vita.
Una volta fuori, percorsi una diecina di metri, si entra in un ambiente impostato su una frattura verticale, largo circa dieci metri ed alto sei-otto metri, con dei camini colmi di fango, sicuramente chiusi, ma ancora da verificare completamente.
Oltre si prosegue in acqua per alcuni metri, per poi terminare con un lago, probabilmente parte del sifone principale, che in quel punto non si svuota con il lavoro fatto precedentemente, a causa di un diaframma.
Sono stati trovati, subito sotto la frana, oltre alla moneta da dieci centesimi di lira, del MCMXX , trovata in una delle precedenti uscite, reperti in ceramica, che ad oggi ancora non è stato possibile datare con sicurezza.
Lo sviluppo approssimativo non dovrebbe superare i cinquanta metri.